Le Alpi Apuane

Alla scoperta delle montagne irripetibili

Le montagne irripetibili!

Perchè le Apuane spesso vengono così descritte?!?
Sono irripetibili per la loro complessa orogenesi iniziata circa 200 milioni di anni fa!!!

Sono irripetibili perché la continua estrazione del prezioso Marmo bianco pian piano le sta facendo sparire.

Il famoso scrittore Fosco Maraini le definì così:
“Che sono quei monti?” chiesi molto incuriosito, quasi impaurito. “Sono le Alpi Apuane”, mi fu spiegato. Ammirai a lungo lo spettacolo inconsueto che mi faceva pensare, non so perché, alla creazione del mondo: terre ancora da plasmare che emergevano da un vuoto sconfinato, color dell'incendio.

Una Panoramica sulle Alpi Apuane

Morfologia, Suolo

Le Alpi Apuane sono parallele al mare e all’Appennino e vanno da NO a SE: sono lunghe 55 Km e larghe 23 km.
Le cime più alte si avvicinano ai 2000m, si chiamano Pisanino, Tambura e Cavallo.

A determinare la loro forma sono in particolare le rocce: per una diversa risposta all’erosione tra scisti e rocce calcaree, ha prodotto pizzi e torri e pareti molto ripide, prive di vegetazione. Opposte di esse, versanti meno aspri,hanno acconsentito una copertura forestale e prativa.

Spostandosi dal centro del gruppo verso le zone più meridionali dove prevalgono rocce arenarie o argille scagliose, il paesaggio diventa più dolce e somigliante all’Appennino.

Le rocce carbonatiche ed in alcuni casi dolomitiche, ma i marmi in particolare, generano suoli poco evoluti, con magra vegetazione.
L’origine del loro nome lo si deve agli antichi abitanti per l’appunto i Liguri Apuani, una popolazione Italiana pre-romana, si trattava più che altro di tribù liguri che vivevano in parte dell'Appennino e sulle Alpi Apuane, estendendosi dalla Valle del Magra (SP), fino alla media valle del Serchio (LU). Centro e capitale di questa per cosi dire confederazione era la mitica Apua quella che oggi si può ritenere la città di Pontremoli.
Il territorio coincideva con le attuali province di Massa La Spezia e Lucca.

Da rilevare che anticamente la pianura di costa, era occupata da estese zone paludose che lambivano la parte pedemontana delle Alpi Apuane, questo ne faceva zone impervie e per questo difficili da conquistare da parte degli altri popoli.

Oggi come ben sappiamo le cose non stanno più così ma se volessimo trovare un nesso fra passato e presente diremmo che le Apuane sono comunque Montagne da conquistare ogni qual volta decidiamo di addentrarci nel loro interno, i sentieri sono segnati ma di certo non troveremo mai quella cura maniacale che si trovano nei sentieri della catena Alpina e a volte l’esposizione piuttosto che il fondo reso scivoloso richiedono passo sicuro ed esperienza.
Max Ceragioli in escursione estiva sulle Alpi Apuane
La loro vicinanza al mare crea un clima unico, il versante occidentale, riparato dai venti freddi nord-orientali e mitigato per l’appunto dal mare, mentre il versante opposto, ha inverni lunghi e rigidi.

Le precipitazioni sono abbondanti (oltre 3000 mm sui versanti orientali e i crinali, sui 1500 mm sul versante tirrenico), data l’umidità che arriva dal mare che scarica sui rilievi.

E’ una delle zone più piovose d’Italia: precipitazioni principalmente in autunno e primavera. In quota non esiste una vera stagione secca prolungata.

Possono essere considerate un vero serbatoio di varietà, il clima, la morfologia, i suoli e l’isolamento geografico, hanno determinato una grande varietà floristica e vegetazionale (3000 specie vascolari) con un gran numero di endemismi principalmente floristici.

Il Parco Apuane

Il Parco Naturale Regionale delle Alpi Apuane è un area naturale semi-protetta, con la sua sede legale nel Comune di Stazzema.

Nel 1985, a seguito di un movimento popolare che portò ad una raccolta di firme partita molti anni prima, la regione Toscana istituì il Parco naturale Regionale delle Alpi Apuane. A metà anni novanta, con la legge 65/1997 ne venne ridotto il perimetro da circa 54.000 ettari agli attuali 20.598 ettari (200 km²), in modo da tutelare la presenza delle cave di Marmo, riclassificate come “aree contigue”.

Grazie a tale riclassificazione, nel 2021 il consiglio di stato rigettò il ricorso delle associazioni ambientaliste contro la riapertura di cave nelle suddette aree.

Escursioni e attività sportive sulle Alpi Apuane

Le attività che si possono svolgere su queste montagne sono innumerevoli e di tutte le difficoltà.

In inverno l’alpinismo apuano è sicuramente un’attività per pochi amatori, data la caratteristica mutevole dell’ambiente che, per la sua vicinanza al mare, si presta bene per fare salite incredibili che soltanto 24 ore dopo non sarebbero più fattibili.

L’estate l’attività più frequentata è senz’altro il trekking, Max ha un'offerta di escursionismo avanzato, ma comunque offre la possibilità di prenotare itinerari, cuciti a misura, anche per un utente meno esperto che voglia conoscere queste meravigliose montagne, con un professionista capace di illustrarne anche il lato più dolce e domato.

La traversata delle Alpi Apuane

La traversata delle Alpi Apuane è un grande viaggio che permette di visitare e vedere le bellezze di un territorio incredibilmente unico. Sono montagne, famose per il marmo pregiato, con una storia plurimillenaria e degli orizzonti inconfondibili. Si stagliano parallele al Mar Tirreno fra la provincia di Massa Carrara e Lucca.

Camminando su antichi sentieri e mulattiere, vie antiche di trasporto del marmo (vie di lizza) e strade settecentesche, immersi in un ambiente affascinante. Un viaggio incredibile che lascerà il segno in tutti quelli che lo affronteranno.

Max
Vai al racconto della traversata di Max

I Rifugi delle Alpi Apuane

Esistono molti rifugi e altrettanti bivacchi che rendono più gradevole le giornate passate sulle Apuane. Alcuni di essi sono facilmente raggiungibili e sono posti a pochi minuti da dove si lasciano le auto, altri invece possono essere difficoltosi da raggiungere in determinate stagioni, estate compresa.

Rifugi Cai

  • Rifugio Carrara 1320 metri s.l.m. (Campo Cercina)
  • Rifugio Nello Conti 1442 metri s.l.m. (monte Tambura)
  • Rifugio Adelmo Puliti 1015 metri s.l.m. (Arni)
  • Rifugio Enrico Rossi 1606 metri s.l.m. (Est Monte Pania)
  • Rifugio Del Freo 1180 metri s.l.m. (ovest Monte Pania)
  • Rifugio Forte dei Marmi 865 metri s.l.m (pendici Monte Nona)

Rifugi Privati

  • Rifugio Val Serenaia 1100 metri s.l.m (Val serenaia)
  • Rifugio Orto di Donna 1503 metri s.l.m (Monte Contrario)
  • Rifugio Monte Brugiana 600 metri s.l.m. (Monte Brugiana)
  • Rifugi la Quiete, il Robbio e baita Ciampi 995 metri s.l.m. (Alpe del Puntato)
  • Rifugio Città di Massa 900 metri s.l.m (Pian della Fioba)
  • Casa Giorgini 750 metri s.l.m. (Stazzema)

Bivacchi

  • Aronte 1642 metri s.l.m. (Passo della Focolaccia)
  • K2 1746 metri s.l.m. (Pendici monte Contrario)
  • Capanna Garnerone 1260 metri s.l.m. (Pendici Guglie della Vaccareccia)
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I Monti delle Apuane

Monte Pisanino (1947 m), il re delle apuane la cima più alta ma anche la montagna più massiccia,ogni ascensione alla vetta non è mai banale nemmeno dai sentieri più battuti.

Monte Cavallo (1895 m) il Lyskamm delle apuane che con la sua affilata cresta ne fa una delle vette più ardite e desiderate da ogni escursionista avanzato.

Monte Tambura (1895 m),il monte dei Massesi che proprio da questo versante ne fa la montagna con lo sviluppo e la quota più lunga dell'intero gruppo. 

Pania della Croce (1858 m), la vetta più alta del gruppo delle Panie è la regina in assoluto una delle poche montagne non ancora intaccata dall’estrazione del marmo

Monte Grondilice (1808 m) cima ambiziosa da salire ma forse ancor più impegnativa nella sua discesa

Monte Contrario (1788 m) nessuna foto sarà più rappresentativa di quella fatta sulla sua cima 

Pizzo d'Uccello (1783 m) il cervino delle Apuane che con la sua imponente parete nord di 700 metri di dislivello ne fa la meta più ambita dagli alpinisti da tutta Italia

Penna di Sumbra (1770 m) una splendida montagna da conoscere in inverno partendo con le ciaspole dal versante Garfagnino 

Monte Sagro (1753 m) La montagna dei Carrarini, per tradizione vuole essere un pò la cima d’ingresso alle grandi cime Apuane

Monte Sella (1736 m)se non fosse per l’ingegno umano che ha creato strade e sentieri sarebbe stata una delle montagne più inaccessibili dell’intero gruppo

Monte Alto di Sella (1723 m)meglio stare alla larga

Pizzo delle Saette (1720 m) un simbolo del gruppo delle panie ricco di storia alpinistica e sentieri per veri amatori del ravanage apuano

Monte Roccandagia (1717 m) Guarda la sua cugina Tambura dalla valle opposta la si sale dal canale di san viano .solo escursionisti avanzati

Monte Fiocca (1714 m) una cima che vista da passo sella presenta la sua faccia più selvaggia, dove è vietato inciampare

Pania Secca (1709 m) bellissima cima spodestata per bellezza dalla vicina sorella 

Monte Corchia (1678 m), famoso per l'antro omonimo è bello da traversare dal suo canale del pirosetto

Monte Altissimo (1589 m) che altissimo non è ma visto dal mare e da una prospettiva pulita da colline e rilievi fanno con la sua parete sud una montagna di tutto rispetto 

Monte Macina (1568 m) se visto dalle spiagge non da il meglio di se da Arni sembra una piramide inaccessible,mai abbassare la guardia

Monte Croce (1527 m) le giunchiglie o meglio dire i suoi narcisi ne fanno la sua fama nella tarda primavera

Monte Freddone (1479 m) c’è anche lui ma è più bello girarci intorno che montarci su

Monte Borla (1469 m) facilmente raggiungibile dal rifugio Carrara e con una bella veduta sulla riviera Apuana

Monte Maggiore (1396 m) quel che rimane di questa montagna martirizzata dall’incessante escavazione ne fa una cima poco conosciuta ma che comunque è possibile raggiungere

Monte Matanna (1318 m) la montagna più alta della parte meridionale e sicuramente la più ricca di storia, con il suo pallone guidato che nel 1903 portava i turisti dal mare ai monti

Monte Nona (1297 m) non si può parlare di pareti imponenti senza menzionare la grande parete strapiombante del monte nona

Monte Piglione (1231 m) l’ultimo rilievo della lunga catena ma non l'ultimo in ordine di grandezza

Monte Forato (1230 m), famoso per l'arco naturale di roccia che ne fanno un'attrazione sia per la famosa altalena che per l’ attraversamento aereo della parte superiore dell’arco

Monte Prana (1218 m)l’ultima montagna della catena visibile dal Mare

Monte Procinto (1177 m) certo è che tutto può passare inosservato ma non di certo la curiosa forma di questa montagna che ricorda un panettone che così infatti è soprannominato

Monte Gabberi (1108) il monte dei camaioresi molto affezionato agli arrampicatori sportivi per il gran numero di falesie presenti sui suoi affioramenti

Monte Lieto (1017 m), dove sorge Sant'Anna di Stazzema e dove il silenzio è d'obbligo

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12 cose da vedere assolutamente sulle Alpi Apuane

Non puoi e soprattutto non devi passare da queste parti senza aver visto:

  1. La parete Nord Del Pizzo D’Uccello
  2. Arrivare a Foce Rasori dall’abetaia dell’alta valle di Vinca
  3. Nel bene e nel male il Passo della Focolaccia
  4. Devi metter piede sulla storica Via Vandelli
  5. Campocatino per vedere la parete Nord del monte Roccandagia
  6. Eremo di San Viano e una delle poche piante carnivore Italiane, la Pinguicola
  7. L’alba sul monte Pania della Croce
  8. La fioritura delle Giunchiglie sul Monte Croce
  9. La parete ovest del Monte Nona
  10. Attraversare il bosco del Fato Nero senza perdersi
  11. Vedere e attraversare l’arco del Monte Forato
  12. Attraversare le Alpi Apuane in un giorno: APUAN XTREME 24!
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